Il 16 aprile, la Chiesa universale celebra la festa di Santa Bernadette. La tradizione cristiana vuole che si festeggi un santo o un martire il giorno della sua morte, perché è il giorno della loro nascita al cielo.
Per un raro privilegio, la festa di Santa Bernadette in Francia non è fissata nel giorno della sua morte, ma il 18 febbraio, data della terza apparizione e primo giorno in cui la signora apparve alla Grotta di Massabielle e chiese a Bernadette: “Volete farmi la grazia di venire qui per quindici giorni?”.
Roby Contarino, scrittore e poeta, condivide il suo amore per Bernadette.
Il 16 aprile è la tua festa, Bernadette.
La festa del giorno in cui sei rinata in cielo.
Quel cielo che, per opera della Vergine Maria, Immacolata Concezione, ti sorrise in quella tarda mattinata dell’11 febbraio 1858.
Il tuo viso angelico e radioso è quello di una bambina che dorme dolcemente tra le calde braccia di sua madre.
I tuoi occhi, che contemplarono l’eccelsa bellezza della Madre di Dio, esprimono purezza e gioia e sono fonte di ispirazione per artisti e poeti.
Il tuo corpo, in vita trafitto da spine e ferite, ora riposa su un campo di viole che ogni giorno ti mostrano i loro petali.
I tuoi bei capelli, accarezzati dal vento, odorano di incenso.
Le tue labbra, vermiglie e bellissime, perle bianche e rubini, sono sorgenti che toccano il cuore come fiamme gentili.
Quanta pace porti alla vista di te, dolce e cara Bernadette.
Ricordo ancora la prima volta che posai su di te i miei occhi stanchi e bagnati di lacrime.
Che pace e che gioia provò il mio cuore in quel momento.
Molte cose sono cambiate da quando lasciasti Lourdes il 4 luglio 1866, per non farne mai più ritorno.
Eppure qui, a Lourdes, ancora tutto parla di te.
Ti cerco. Ti trovo e ti trovo qui, ai piedi di quella Grotta che amavi tanto.
Non sei mai andata via dolce e cara Bernadette.
Sei rimasta sempre lì per diventare la sorella, l’amica, la confidente di coloro che vengono ogni giorno ai piedi di questa Grotta nella quale la Vergine Maria ti accolse, ti sorrise, ti parlò. Tu cara e dolce Bernadette ci prendi ogni giorno per mano.
Tu ci insegni, con la tua vita e le tue opere, che non sempre comprendiamo ciò che compie nella nostra vita, a non avere fretta di capire tutto e subito, a vedere in tutto ciò che ci accade, oggi e sempre, la volontà di Dio, un Dio che ci ama e che se permette una cosa è perché è la sua volontà.
Tu cara e dolce Bernadette ci insegni a non lamentarci per ogni piccola cosa, ad alimentarci ogni giorno con il pane della pazienza che ha il sapore di amore, di pace, di gioia.
Tu cara e dolce Bernadette ci inviti a non sostare dinanzi ai nostri sepolcri comodi ma ad uscire e a non avere paura di sporcarsi le mani d’amore.
Tu cara e dolce Bernadette ci inviti a staccare i nostri occhi dalle cose del mondo che donano l’illusione della felicità e a cercare sempre cose che abbiano sempre più il sapore del cielo.
E allora anche noi, come te dolce e cara Bernadette, potremo contemplare la bellezza dell’essere figli di quel Dio che è padre e madre che è con noi in ogni ora e in ogni giorno e così la nostra vita cambierà per sempre.